Perché il ParlaTO
Il progetto nasce con un duplice obiettivo:
- raccontare la realtà urbana di Torino;
- documentare la situazione linguistica di Torino.
A partire dall’aprile 2018, abbiamo iniziato a raccogliere conversazioni con persone diverse accomunate dal vivere tra Torino e provincia. Abbiamo intervistato giovani, adulti e anziani; piemontesi da generazioni e studenti fuori sede; migranti di prima e seconda generazione; commercianti, operai, professori e pensionati.
Tutti ci hanno raccontato la loro storia legata alla città di Torino. Qualcuno ha condiviso i propri ricordi della guerra e la fuga fuori città. Qualcun altro invece ha raccontato come il quartiere in cui ha sempre vissuto sia cambiato radicalmente nel corso degli anni. Qualcuno ha rivelato quali sono i mercati in cui fare gli acquisti migliori e qualcun altro ci ha spiegato perché non andrebbe proprio mai via da Torino.
Il risultato è un variopinto racconto polifonico della realtà urbana.
I testi orali delle interviste rappresentano una risorsa importante per lo studio delle tendenze in atto nell’italiano contemporaneo e della penetrazione dell’italiano nel repertorio delle comunità immigrate (nel quadro più in generale degli effetti linguistici dei nuovi fenomeni migratori), oltre che dei fenomeni connessi all’uso alternato di italiano e dialetto, e di italiano e altre lingue, nella conversazione.
Questi stessi testi sono manifestazioni del parlato spontaneo di gruppi sociali diversi, e offrono quindi l’opportunità di indagare in maniera mirata i comportamenti linguistici di categorie specifiche di parlanti: anziani dialettofoni, giovani universitari e non, italiani di origine straniera, ecc.
ParlaTO è una finestra sulla realtà sociolinguistica torinese.
Credits: Foto originale di Leif Järvinen via Unsplash